Special Show
Mostra (Sabato 23 e Domenica 24 – PAD C)
Special Show: Le Ferrari di Sergio Scaglietti, maestro carrozzaio
Evento eccezionale sarà la mostra “Le Ferrari di Sergio Scaglietti, maestro carrozzaio” organizzata con la collaborazione della Famiglia Scaglietti e Franco Bacchelli per rendere omaggio a un grande concittadino che bene rappresenta la passione e la capacità manifatturiera di questo territorio.
Un semplice lattoniere, nato a Modena negli anni ’20, addetto alla riparazione di parafanghi di auto da corsa, che grazie al suo genio ed alle sue doti di carrozziere, diventò poco a poco, imprenditore e proprietario di una sua carrozzeria fino a trasformarsi nel designer di auto Ferrari e non solo.
Scaglietti e la sua squadra nel 1954

Non occorre andare lontano né tanto meno cercare nelle alte sfere della società, per trovare personaggi straordinari e degni di nota. Il territorio modenese ne è l’esempio. Molto generoso con il resto del mondo ha dato i natali a grandi personaggi dell’imprenditoria e dell’automotive mondiale. Grandi geni nati nei luoghi più umili, che hanno raggiunto il successo solo dopo grandi fatiche, credendo profondamente nella loro passione. Uno di questi è proprio Sergio Scaglietti.
Nella campagna modenese ha accolto grandi personaggi famosi, attori del cinema come Paul Newman, imprenditori e monarchi come Re Leopoldo del Belgio senza perdere mai il suo accento modenese e la passione per la sua terra.
La Ferrari 250 GTO

A Modena Motor Gallery il 23 e 24 Settembre saranno esposte le più belle e ed esclusive Ferrari Scaglietti di grande valore non solo storico. Tra le auto presenti una Ferrari 250 GTO originale del 1962 in lamiera, ed accanto il manichino verniciato in rosso.
La Ferrari 340 MM

Telaio #0294, rappresenta una delle due barchette carrozzate da Touring e l’unica poi carrozzata Scaglietti. Caratterizzata da una lunga storia di successi e popolarità, è considerata tra le più potenti vetture concepite da Ferrari.
Partecipò alla Mille Miglia nel 1953 con Villoresi e Cassani.
Vinse l’International Trophy a Silverstone guidata da Mike Hawthorn, che poi sarebbe diventato campione del mondo di F1.
“Avere questa macchina significa per me avere il privilegio e l'immensa fortuna di possedere un pezzo di storia della Ferrari…Essere seduto nello stesso posto e tenere in mano lo stesso volante che hanno stretto Villoresi e Hawthorn è emozionante”. Cit. Roberto Crippa
Valore di dieci-unidici milioni di euro.
Ferrari Dino 246 GTS, 1972

Il nome Dino era in omaggio allo scomparso figlio di Enzo Ferrari mentre la sigla 246 indicava la cilindrata di 2,4 litri ed il numero di cilindri 6 motore a V.
La Ferrari Dino 246 venne prodotta in diverse versioni sia coupé (GT) che spider (GTS) tra il 1969 e il 1973. La carrozzeria fu ideata dal designer della Pininfarina Aldo Brovarone e assemblata dalla Scaglietti a Modena. Si trattava di un V6 di 65° trasversale, primo motore di questo tipo montato su un veicolo della Ferrari che aveva, fino ad allora, sempre preferito propulsori a 12 cilindri.
La vettura era capace di raggiungere i 235 km/h e di coprire lo scatto da 0 a 100 Km/h in 7,2 secondi.
Il valore oscilla fra i quattrocento e i cinquecentomila euro.
Fiat 508 C M/M, 1940

Telaio 508 C 239881
Frutto della collaborazione con Pasquale Ermini. Assunto nel 1927 come meccanico apprendista nell'officina di Emilio Materassi, il grande pilota mugellano, Ermini rimase con la scuderia fino al suo scioglimento nel 1932, quando decise di mettersi in proprio, a Firenze. Oltre alla preparazione di auto continuava a gareggiare come pilota e prese parte a diverse edizioni della Mille Miglia.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale iniziò a costruire vetture da corsa che portavano il suo cognome e continuò fino al 1958, anno della sua scomparsa.
Ferrari J. Junior, 1961

Motore Fiat 1100 posteriore/centrale longitudinale, 4 cilindri in linea distribuzione aste e bilancieri, due valvole per cilindro. Alimentazione due carburatori doppio corpo weber orizzontali tipo 38 DCO-E1. Trazione posteriore cambio FIAT tipo 600.
Corpo vettura: monoposto, carrozzeria in alluminio telaio tralicccio in tubi tondi di acciaio. Sospensioni a ruote indipendenti, anteriori a doppi triangoli sovrapposticon ammortizzatori telescopici, balestra superiore trasversale con tamponi metallici di fine corsa. Freni idraulicia tamburo, anteriori tipo Fiat 1100, posteriori tipo FIAT 600. Multipla capacità serbatoio 42 litri.
Ferrari Daytona Spyder, 1973

In onore della vittoria ottenuta nel 1967 dalla 330 P4 sul circuito statunitense, la nuova sportiva della casa del "Cavallino" venne soprannominata Daytona.
Le Ferrari Daytona "Spyder" vennero prodotte esclusivamente in questa versione restyling con fari a scomparsa e differivano rispetto al prototipo iniziale per la capote che divenne completamente ripiegabile in tela.
La Ferrari "Daytona" è una vettura da alta collezione, realizzata artigianalmente, fu l'ultima supercar della "Casa di Maranello" prodotta prima dell'avvento del "Gruppo Fiat" e realizzata con il motore anteriore. Gli sviluppi tecnici degli anni 70-80 videro la produzione di supercar Ferrari esclusivamente a motore posteriore. Occorrerà attendere ben oltre 20 anni per ritrovare una Ferrari dotata di questa impostazione "classica", che verrà ripresa solo all'avvento della Ferrari 550 Maranello. Molto apprezzata dagli appassionati sia la versione "coupé", che la rarissima versione "spyder".
Ferrari 275 GTB, 1964

La Ferrari 275 GTB è una berlinetta prodotta dalla casa automobilistica italiana Ferrari (da cui la B nella sigla) ed è stata presentata per la prima volta nel 1964 al Salone dell'automobile di Parigi.
La 275 GTB nacque nel 1964 come erede delle Ferrari 250, rispetto ad esse però assumeva caratteristiche tecniche innovative. Su tutte le 275 vennero adottate, per la prima volta su una vettura gran turismo Ferrari, le sospensioni a 4 ruote indipendenti e il cambio a 5 marce; sulle ultime 275 prodotte venne inoltre adottata anche la distribuzione bialbero.
Ferrari 250 LM, 1965

La Ferrari 250 LM è una vettura stradale realizzata dalla casa automobilistica italiana Ferrari durante gli anni sessanta.
La sigla LM stava per Le Mans, ad indicare che la vettura era destinata a partecipare alla gara di durata francese. In totale ne vennero prodotti 33 esemplari (32 secondo altre fonti), ma la FIA non lo ritenette un numero sufficiente (ne occorrevano 100) e non concedette l'omologazione nella categoria Gran Turismo del campionato del mondo sportprototipi, così la 250 LM dovette confrontarsi con i prototipi. Nonostante ciò riuscì a riportare diverse affermazioni importanti.
Nel 1965, anno della vittoria della 250 LM a Le Mans, Pininfarina allestì una versione speciale di questa vettura, disegnata da Leonardo Fioravanti.